Il metodo di studio 

IL metodo di studio, ovvero le modalita' attraverso le quali uno studente organizza in modo ottimale i suoi percorsi di apprendimento, rappresenta uno degli aspetti di maggiore rilevanza nell'attività didattica quotidiana. Diverse ricerche, finalizzate alla realizzazione di percorsi specifici sul metodo di studio ed al reperimento di strategie adeguate, hanno portato a proposte innovative che  collocano l'acquisizione del metodo di studio in un contesto ampio che include il contributo dei singoli docenti e del consiglio di classe, degli studenti, dei processi di apprendimento, dei fattori metacognitivi, delle tecniche di studio, dell'azione educativa dei genitori e della storia scolastica dello studente.

 

Procedure di insegnamento 

La finalità prioritaria di un sistema educativo è quella di aiutare un individuo ad educare (fare venire fuori) se stesso. Il modo in cui il docente organizza l’insegnamento/apprendimento e cura le strutture interattive presenti nella classe ha un considerevole influsso nel facilitare o nell’ostacolare il rendimento e la formazione dell’intera personalità degli allievi e quindi anche la corretta acquisizione del metodo di studio. E' necessario che gli insegnanti siano consapevoli  del senso didattico e pedagogico della lezione e abbiano in mente indicazioni pratiche, modelli e procedure per agire proficuamente. Bisogna conoscere i modi per lavorare in classe, l’uso migliore dei sussidi, della lezione collettiva e dell'interrogazione, delle tecniche di auto-apprendimento, del lavoro di gruppo, della correzione, del linguaggio delle domande e del feedback, del cooperative learning. Vi sono  strategie per insegnare ad apprendere in modo efficace basate su  strategie di insegnamento, strategie gestionali, strategie didattiche. Le dinamiche dell’insegnamento riguardano la pianificazione e la capacità decisionale interattiva. I docenti non dovrebbero occuparsi solo degli esiti dell’apprendimento, ma anche, e prima di tutto, dei processi di apprendimento e, in particolare, delle procedure di studio chiedendosi :

Come apprendono gli studenti?

Quali processi e operazioni mettono in atto, mentre studiano?

Come valutarne l’efficacia?

Studiare è un’attività complessa, che coinvolge il soggetto in tutte le sue dimensioni (specialmente quella cognitiva e affettiva) e che, pertanto, qualora sia vissuta in modo problematico, richiede interventi che si rivolgano a tutta la persona.

Il "metodo di studio" va indirizzato lungo tre direttrici: le tecniche, le strategie di pensiero, i contenuti. Le tre vie devono essere percorse contemporaneamente dall’insegnante e dallo studente.

 Processi di apprendimento

 La ricerca sui processi e modelli di funzionamento dell’apprendimento e della memoria nell’uomo occupa un posto centrale nella psicologia moderna che indaga su memoria ed apprendimento significativo, sul loro diversificarsi in dipendenza delle caratteristiche dei soggetti e del materiale sottoposto al processo di memorizzazione, sul condizionamento.

Le strategie d’apprendimento più importanti sono: 

Strategie per l’attenzione selettiva;

Strategie di codifica;

Consapevolezza di quando usare una strategia.  

 Fattori metacognitivi 

La metacognizione è la consapevolezza delle leggi che operano nell'apprendimento, essa suggerisce le strategie migliori per apprendere, rielaborare e recuperare le informazioni, controlla il processo di apprendimento e stimola l’invenzione di strategie mnemotecniche.

La dimensione affettiva è uno dei fattori principali che influiscono sull’apprendimento. Vanno anche considerati i criteri di valutazione,  la valutazione pubblica e valutazione privata, il trattamento degli errori, l'imparare a fallire, il comportamento dell’insegnante verso gli studenti, la lode e l'aiuto, la percezione degli studenti delle attese degli insegnanti.

 Tecniche di studio 

 La memoria

La memoria funziona come deposito di informazioni, ma anche come capacità di classificazione delle conoscenze. Essa non solo conserva fedelmente ma è capace di ricercare attivamente tra i propri ricordi e classificare. I docenti possono guidare gli allievi ad imparare a ricordare tramite particolari attività didattiche. Fra gli studi in materia vi sono proposte per lo sviluppo di abilità mnestiche e di consapevolezza del funzionamento cognitivo. Si può sollecitare negli studenti lo sviluppo di una generale sensibilità metacognitiva, per renderli capaci di riconoscere il ruolo della mente nei processi cognitivi. Si può anche  promuovere la consapevolezza su specifici fenomeni e processi di memoria, contribuendo a sviluppare le cosiddette competenze di "metamemoria".

Imparare a studiare

Non basta studiare, è necessario sapere come si deve studiare in modo efficace. Imparare a studiare significa diventare consapevoli delle strategie di apprendimento e di studio, degli  stili cognitivi di elaborazione dell’informazione, della metacognizione, dell' atteggiamento verso la scuola. Gli insegnanti sentono la necessità di stimolare l’autonomia nell’apprendimento e questo obiettivo può essere raggiunto tramite: l’autoregolazione dell’apprendimento, l’insegnamento cooperativo, il peer tutoring, l’insegnamento reciproco.

 Le tecniche

Le tecniche di studio sono delle strategie operative per rendere più efficace l’apprendimento. Esse sono un supporto tecnico del proprio metodo di studio. Migliorare le abilità di studio significa soprattutto migliorare l’abilità di pensare. Pensare significa creare metodi, strategie e mappe cognitive. Pensare mentre si studia significa rielaborare ed assimilare le informazioni. Sottolineare, prendere appunti, schematizzare ed archiviare sono strategie del pensare. Conoscere significa anche riflettere, essere attenti alle strategie con le quali le informazioni sono percepite, rielaborate, classificate, codificate, ristrutturate. Il pensiero produce continuamente strutture, ovvero  reti di conoscenze, contesti di significato, piani di organizzazione, metodi e strategie. Il pensiero continuamente formula e risolve problemi. Rappresentare concetti attraverso mappe concettuali può dare significato a ciò che si impara.
Possiamo individuare cinque fasi fondamentali che caratterizzano uno studio attivo e produttivo:

Prelettura in cui si prende contatto con il libro di testo e gli argomenti di studio;

Prima lettura volta alla comprensione analitica del testo;

Seconda lettura in cui si interviene attivamente sul testo evidenziando, paragrafando e titolando;

Rielaborazione in cui il precedente lavoro sul testo dà vita alla produzione personale di materiali di studio (schemi analitici e sintetici, tabelle di confronto ecc.);

Organizzazione dei materiali di studio in un organico quaderno della disciplina e ripasso regolare.

L' uso attivo e consapevole dei materiali di studio, è fondamentale. È necessario imparare a  conoscere il libro di testo, collocare l’argomento, crearsi aspettative, consultare ed annotare, individuare la struttura, evidenziare, paragrafare e titolare, schematizzare, confrontare, leggere e costruire tabelle e grafici, organizzare i materiali di studio, ripassare.  

 

Strategie per assimilare e ricordare ciò che si è studiato

Perché si dimentica ciò che si studia? Le cause della dimenticanza possono essere la demotivazione, la distrazione, le interferenze durante l’acquisizione, la rielaborazione, la fase del recupero, la mancanza d’uso. 

Si dimentica ciò che si studia quando si è demotivati, distratti e disattenti, quando vi sono interferenze, disordine e sovraccarico d’ informazioni, quando non si possiedono adeguate strategie di elaborazione e di recupero, quando non si usa o non si applica ciò che si è appreso.

L' automonitoraggio è la costante e vigile consapevolezza del modo in cui si sta studiando e ha come scopo la ricerca del risultato più efficace. Esso costituisce l’essenza del metodo di studio e consiste nel controllare, passo per passo, il processo di apprendimento chiedendosi:

 

1. Come sto studiando?


2. Come posso collegare queste nuove informazioni alle precedenti?


3. Come posso ricordare in ordine questa lista di caratteristiche?


4. Qual è la mnemotecnica più efficace per questo scopo?

 

Con il termine mnemotecnica si indicano i vari espedienti escogitati per aiutare la memoria a ritenere nozioni difficilmente associabili tra loro e riducibili a sistema e che quindi si ricordano con difficoltà. La logica è la mnemotecnica più potente. Con pochi principi, leggi, definizioni, formule, permette di ricordare un gran numero di dettagli e di casi particolari. Il modo più efficace per ridurre il sovraccarico della memoria è quello di organizzare le informazioni in gerarchie di idee e di principi.

Le mnemotecniche delle immagini

Il metodo delle immagini è un sostegno sia per l’intelligenza sia per la memoria. La capacità di tradurre i concetti astratti in immagini concrete è detta immaginazione o visualizzazione. I suggerimenti per elaborare immagini forti ed efficaci consistono soprattutto nel cercare  la concretezza, la ricchezza sensoriale, l’azione, l’interazione, il contrasto di figura - sfondo, la dimensione delle immagini, l’emozione.

Le mnemotecniche delle associazioni

Associare significa ampliare e consolidare le informazioni possedute. Il metodo delle associazioni consiste nel creare un legame stabile tra due concetti, in modo che ricordando l’uno sia possibile ricordare anche l’altro. In tale prospettiva, apprendere significa stabilire intenzionalmente delle associazioni significative e ricordare significa ripercorrere agevolmente la rete complessa ed articolate di associazioni. La funzione del metodo delle associazioni è duplice: 1) serve a catturare o agganciare immediatamente le nuove informazioni  2) facilita il consolidamento delle informazioni all’interno di una vasta rete cognitiva.

Alcuni esempi d’associazioni possono essere l'associazione tra la forma del numero ed oggetti concreti che si assomigliano, l'associazione tra il suono del numero ed oggetti che esso richiama, l'associazione tra le forme delle lettere alfabetiche ed oggetti concreti, l'associazione tra i numeri e le lettere dell’alfabeto, l'associazione tra numeri e date importanti, l'associazione tra i giorni della settimana, i mesi e le immagini concrete che li caratterizzano, l'associazione nell’apprendimento del lessico delle lingue straniere,  l'associazione tramite l’utilizzazione di una storia conosciuta, l'associazione tramite l’invenzione di una "nuova" storia, l'associazione tramite casellari mentali.

Le mnemotecniche verbali

E’ noto che la memoria conserva meglio le immagini che non le parole, ma è altrettanto noto che si ricordano bene tutte quelle parole che sono legate tramite assonanze, rime, filastrocche. Le associazioni verbali più note sono: le associazioni fonetiche dovute alle assonanze, al ritmo, alle rime, alla musicalità, gli acronimi, gli acrostici e le liste alfabetiche, l’etimologia ed il metodo delle famiglie delle parole.

Le mnemotecniche dei numeri

E’ noto che l’apprendimento e la rievocazione di una serie di numeri, come ad esempio date storiche, numeri di telefono, cifre, misure, statistiche, siano difficili. La difficoltà di memorizzazione dei numeri deriva soprattutto dal loro carattere astratto. Per agevolare la loro rievocazione, occorre applicare, anche in questo caso, il principio della ricodificazione dell’astratto in termini concreti.

Le strategie

Le strategie di studio sono dei piani sequenziali di operazioni che favoriscono l’assimilazione, l’elaborazione, la memorizzazione, il recupero e l’applicazione dei contenuti di apprendimento. Tra le strategie di studio generali vi sono le strategie per leggere, le strategie per la lettura veloce, le strategie per apprendere, memorizzare, ripassare, le strategie per produrre un testo. Tra le strategie di studio specifiche vi sono il sottolineare, il prendere appunti, la schematizzazione, l’archiviare le informazioni. 

 

Azione educativa dei genitori

Come coinvolgere i genitori nella gestione dei problemi educativi?

È necessario migliorare le interazioni tra scuola e famiglia e affrontare con maggiore efficacia e coordinamento i problemi sia di profitto che di comportamento degli studenti. Un costruttivo rapporto di collaborazione tra genitori e insegnanti è considerato un importante fattore per il buon rendimento scolastico dell’alunno, ma si presenta spesso difficile da realizzare, soprattutto per la mancanza di metodologie e strumenti adeguati. Educatori e genitori dovrebbero condividere strumenti d’analisi ed intervento sulle abitudini ed abilità di studio.

Le strategie organizzative dello studio a casa, richiedono la figura del genitore-tutor, visto come facilitatore dell’apprendimento sul piano degli spazi, dei tempi, dei sussidi  per lo studio. È necessario distinguere bene le funzioni di guida del docente e quelle di supporto/sostegno del genitore, la cui "vocazione" riguarda soprattutto la ricerca di qualità nelle condizioni di studio. Ma non vanno dimenticati i modelli impliciti di studio che i genitori trasmettono con i loro comportamenti.

I punti più importanti sono: l’efficacia delle comunicazioni scuola - famiglia, la valutazione dei problemi comportamentali a scuola e in famiglia, la programmazione e gestione delle comunicazioni scuola - famiglia.  

 

Storia scolastica pregressa dello studente

Gli anni della scuola costituiscono un periodo importante per la formazione e la realtà scolastica incide notevolmente sulla formazione degli alunni e della loro personalità. Le esperienze scolastiche, in particolare quelle di carattere sociale e quelle legate al rendimento e al profitto, incidono in modo significativo sulla personalità degli allievi e sulla loro riuscita nella vita adulta. Sono anni in cui si forma una personalità scolastica ed in cui le esperienze sociali e di rendimento incidono sulla formazione.

Il processo di costruzione della personalità, dalla prima infanzia fino all’adolescenza ed oltre, si fonda su una basilare dimensione psicologica: l’autostima che non è il semplice risultato di fattori "esterni" o meramente oggettivi. Tutte le informazioni legate alla "riuscita" o all’accettazione interpersonale vengono infatti reinterpretate dagli schemi cognitivi del bambino, dalla sua soggettiva visione della realtà e di se stesso. In effetti la ricerca scientifica accentua l’importanza del cosiddetto "stile di pensiero" e dei molteplici processi metacognitivi che si traducono in un dialogo interno più o meno costruttivo.

 

 Sintesi da: IL METODO DI STUDIO  a cura di Domenico Trovato BIBLIOGRAFIA RAGIONATA a cura di Paolo Lucchi

 

Bibliografia ed approfondimenti:

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