Formazione a distanza, e-learning, blended learning

istruzione a distanzaL’uso di una varietà di strumenti tecnologici e digitali per connettere insegnanti, allievi e contenuti superando le distanze geografiche, ha permesso di superare gli ostacoli spaziali e temporali esistenti nell’apprendimento e nell'insegnamento tradizionali.

Il tema dell’apprendimento a distanza è in continua evoluzione, si parla di FaD ovvero formazione a distanza, apprendimento online, e-learning e blended learning. Permane un certo pregiudizio che porta a considerare il corso a distanza un surrogato del corso in presenza, privo di vantaggi quali l’interazione e la possibilità di comunicare.

Ma se tale critica poteva essere mossa ad una prima generazione di corsi in cui il computer serviva solo ad accedere al sito dell’ente di formazione, ora le modalità sono cambiate. Si parla di terza generazione di formazione a distanza e si considerano le potenzialità dell’e-learning per integrare la formazione in presenza: per blended learning si intende una modalità integrata in cui è presente sia l’apprendimento in presenza che a distanza.

Trentin identifica l’e-learning come “una modalità d’uso delle tecnologie informatiche e della comunicazione a supporto dei processi di insegnamento/apprendimento basati sull’erogazione elettronica di contenuti, sull’apprendimento attivo e/o collaborativo”.  Perché questo avvenga, è necessario che ci sia una persona o un gruppo di persone interessate ad apprendere dei contenuti erogati in modalità elettronica da un ente/organizzazione/istituzione. Per favorire il processo ci si serve di una piattaforma ovvero “l’infrastruttura tecnologica destinata ad accogliere e gestire un corso on line, garantendo ed eventualmente anche integrando la messa a disposizione d’ambienti e prodotti didattici, l’amministrazione delle attività di apprendimento, produzione e verifiche a carico degli studenti, la gestione degli scambi e delle interazioni, più o meno formali, tra docenti e studenti o dentro gruppi di apprendimento predisposto ad hoc”.

La piattaforma diventa quindi l’ambiente d’apprendimento in cui i discenti possono incontrarsi fra loro, incontrare i docenti in maniera sincrona o asincrona, usufruire dei contenuti  che sono messi a disposizione. La tendenza a riprodurre le caratteristiche dell’aula può essere più o meno accentuata, a seconda del corso e della piattaforma di cui ci si avvale.

La maggior parte degli studiosi propone almeno due modelli di e-learning, rifacendosi a teorie diverse dell’apprendimento: il modello comportamentista, che fornisce materiali autoistruzionali ed è usato in ambito addestrativo o per la formazione iniziale, ed il modello costruttivista, che porta ad acquisire conoscenze complesse e favorisce la collaborazione fra pari, con gruppi di apprendimento facilitati da un tutor.

La differenza sostanziale fra i due modelli sta nell’interazione che passa dall’interazione con i contenuti all’interazione con i formatori e fra pari. Nel primo modello le modalità sono asincrone, mentre nel secondo modello si tende a fornire una certa sincronia. Ad ognuno di questi modelli corrisponde una piattaforma che, nel primo caso, permette solo l’erogazione dei contenuti in forma testuale, mentre nel secondo  promuove un livello di interazione notevole.

Sebbene la storia dell’e-learning sia abbastanza breve, ci sono molti studi che esaminano le caratteristiche dei vari modelli e piattaforme nella pratica dell’insegnamento e ne valutano l’efficacia. Ma non è l’adozione di un modello specifico o di una specifica piattaforma  per l’apprendimento in rete a garantire l’efficacia del processo. Le variabili da considerare sono le caratteristiche dell’organizzazione o istituzione che eroga il corso e i bisogni di apprendimento dei partecipanti. Le scelte vanno fatte considerando anche il contesto di riferimento e le competenze dei progettisti e gestori del corso.

Nel futuro dell' e-learning  vi è un aumento dell'interesse nei MOOC (Massive Open Online Courses, corsi online massivi aperti), nella gamification, nel mobile learning e nel social learning.  Si parla anche di “wearable e-learning” e di personalizzazione dell’e-learning.

 

 

Per approfondire:

Trentin, G. 2003. E-learning come sistema complesso, in TD Tecnologie Didattiche, Ortona: Ed. Menabò.

Trentin, G. 2003. Managing the complexity of e-learning systems in Educational Technology.

Maragliano, R. (a cura di). 2004.Pedagogie dell’e-learning. Roma-Bari: Laterza.

Fasolino, L. 2004. Piattaforme e progetti di formazione, in R. Maragliano (a cura di), Pedagogie dell’e-learning. Roma-Bari: Laterza, cap.II.

https://www.td.org/Publications/Magazines/TD/TD-Archive/2013/12/Webex-7-Trends-Shaping-E-Learning

http://elearningindustry.com/elearning-future-what-will-elearning-look-like-2075

http://elearningindustry.com/tags/elearning-future